Fisco e palestre, tutto ciò che c’è da sapere

Ho una domanda per te: anche la tua, come la maggior parte delle palestre esistenti, è un’associazione sportiva? Allora scopri quali sono gli adempimenti legali e fiscali che ti riguardano, le autorizzazioni necessarie e i possibili controlli a cui far fronte per la gestione della tua palestra.

La differenza dal punto di vista fiscale tra associazione e società Srl, ad esempio, ha la sua rilevanza: cambiano gli obblighi fiscali così come il regime di tassazione, questo perché se infatti per le attività commerciali ogni azione produce reddito, non è così per le associazioni, per le quali ci sono attività non legate a redditi imponibili.

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Cosa aspettarti dal fisco per i controlli della tua palestra

Le autorità e nello specifico i funzionari della Guardia di Finanza sono autorizzati a eseguire alcuni controlli all’interno della tua palestra.

In generale, i controlli fisco-palestre possono riguardare:

• le iscrizioni presenti in archivio
• lo schedario dei clienti
• le tessere di abbonamento
• i certificati medici di idoneità sportiva
• le polizze assicurative
• i consumi di acqua, riscaldamento e illuminazione
• il controllo del volume di affari del bar

Ai fini di una valutazione finale, si terrà in considerazione anche la zona dove si trova l’impianto, la fama sportiva dei gestori, la tipologia di clientela e la promozione pubblicitaria sul territorio.

Ecco nello specifico cosa devi aspettarti, per la gestione della tua palestra, se sei un’impresa.

• Una panoramica degli impianti (in particolare relativa al numero di attrezzi da palestra presenti, di campi da tennis e da calcetto che la struttura ospita, di eventuali piscine e saune)
• Quali sono gli orari e i periodi di apertura
• Qual è il numero delle adesioni sottoscritte dai frequentatori
• Quali sono da listino le tariffe praticate, distinguendo tra iscrizione, assicurazione, frequenza e modalità di accesso agli impianti
• Se vengono eseguite visite mediche eventuali
• Se all’interno della palestra hai allestito attività complementari come un bar ad esempio, un ristorante, un negozio di articoli sportivi e prodotti per trattamenti estetici
• Se hai sottoscritto contratti di sponsorizzazione e di pubblicità e se organizzi spettacoli all’interno della struttura

Se invece la tua palestra è un’associazione e quindi una struttura non commerciale, allora in fase di controllo i funzionari verificheranno:

• se sono comunque presenti delle attività definite commerciali
• se esiste veramente il vincolo associativo e che non sia fittizio: quindi la presenza di assemblee, consiglio direttivo, organi dell’associazione, verbali di assemblea
• se i rappresentati o i soci hanno eventualmente acquistato immobili (quindi non a nome dell’associazione che non è un ente giuridico)
• in particolare è possibile anche chiedere direttamente ai frequentatori della palestra se hanno mai partecipato alle assemblee previste.

A proposito di Associazioni Sportive Dilettantistiche: cosa cambia ai fini fiscali?

Trattandosi di un ente no profit, come ti devi comportare? Devi emettere lo scontrino fiscale oppure fare una ricevuta? Ebbene non esiste un obbligo in tal senso: solo ed esclusivamente se viene richiesta, allora devi emettere la ricevuta, in duplice copia per l’iscritto e per l’ente. Ad ogni modo l’introito deve sempre comparire poi nelle entrate della contabilità dell’ente.

L’ASD è un ente non commerciale e come tale gode di un regime agevolato, che lo equipara a tutte le associazioni senza scopo di lucro1. Non sono poche le semplificazioni dal punto di vista contabile e dichiarativo, di cui puoi approfittare, ad ogni modo ci sono adempimenti obbligatori a cui sei tenuto anche in qualità di associazione sportiva dilettantistica (legge 398/1991). Vediamoli a seguire:

• conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto e le fatture all’occorrenza emesse
• conservare copia della documentazione relativa a incassi e pagamenti
• fornire fatture, ricevute, scontrini fiscali e ogni altro tipo di documentazione utile per l’accertamento del reddito e dell’Iva

Le detrazioni fiscali possibili per quanto riguarda le spese sportive

I corsi seguiti in palestra non si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi anche si tratta di corsi a cui i clienti si iscrivono a causa di una patologia documentata. In parole semplici e chiare, non si possono considerare come spese mediche e sanitarie. Se invece la riabilitazione o le spese posturali si effettuano all’interno di un centro riabilitativo privato, allora si possono detrarre dal 730.

Ma c’è ancora un importante elemento che riguarda il rapporto fisco-palestre: in particolare, la possibilità di detrazione fiscale per le spese sportive dei minori. Infatti, chi ha a carico un bambino o un ragazzo tra i 5 e i 17 anni di età, ecco che potrà usufruire di questa agevolazione, sempre nella misura del 19% dell’ammontare totale e per un tetto massimo di 210 euro.

E per i dipendenti? Quali adempimenti per buste paga e 730?

Per quanto riguarda i dipendenti c’è la possibilità di “contrattualizzare” gli sportivi, ad esempio con contratti di lavoro subordinato, autonomo o parasubordinato. In questo caso, operi in regime ordinario e quindi queste forme contrattuali saranno soggette a tutti gli altri settori commerciali. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è quello del settore “palestre ed impianti sportivi”, con prelievo contributivo da parte dell’Enpals e prelievo Inps per quanto riguarda disoccupazione involontaria, malattia, maternità.

Se vuoi qualche spunto in più per la gestione della tua palestra, scarica la nostra guida e controlla di avere tutte le carte in regola!

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