Scopri come le certificazioni f-gas accrescono la tua attività

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Pubblicato da Redazione il 17 aprile 2018




L’evoluzione professionale di un idraulico passa anche attraverso il suo costante aggiornamento alle normative vigenti e l’attenzione a tematiche attuali, come quelle legate all’ambiente.

Per contrastare ad esempio i problemi legati al riscaldamento globale del pianeta e all’effetto serra, l’Unione Europea ha emanato diverse direttive, poi recepite dalla nostra normativa. Una di queste riguarda le piccole emissioni di gas che avvengono durante le operazioni di installazione e manutenzione di apparecchiature come climatizzatori e condizionatori d’aria. 

 

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Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 2012 ha introdotto le certificazioni F-gas, riguardanti il personale e le imprese che gestiscono i gas fluorurati (f-gas) responsabili dell’effetto serra.

Si compone di due fasi, entrambe necessarie per lavorare con i gas fluorurati:

 

  1. il “Patentino del Frigorista”
  2. la certificazione degli strumenti e delle procedure dell’impresa.

Se operi nel settore dell’installazione e della manutenzione delle apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore e impianti antincendio o altri impianti simili, devi obbligatoriamente fare riferimento a questa norma e quindi certificarti per svolgere queste attività.

L’obbligo scatta anche se la tua è una impresa individuale di cui rappresenti l’unico componente quale artigiano tecnico.

Visti i cambiamenti nel settore, potrai differenziarti dai tuoi concorrenti (anche a fronte di un inziale sacrifico economico e di tempo) essendo in grado di svolgere un numero maggiore di interventi che senza attestato non potresti eseguire.

Insomma, certificarsi, per un idraulico, è indubbiamente un vantaggio, perché rappresenta un investimento su di sé.


Le certificazioni F Gas tra gli aggiornamenti nel mondo dell'idraulica

Il patentino del frigorista

 

Anche se in gergo viene chiamata patentino del frigorista, è più corretto dal punto di vista tecnico parlare di certificazione dei tecnici del freddo.

Sono obbligati a conseguirla tutti i tecnici che utilizzano, installano o comunque maneggiano una delle seguenti sostanze:

 

  • gas refrigerante contenente Cloro (CFC-HCFC) (come i gas R11, R12)
  • gas fluorati HFC (come i gas R134a, R407C)

 

Non è invece obbligato a conseguire il patentino chi produce o ripara apparecchiature fisse nel luogo di produzione. 

Quelli citati sono gas molti pericolosi per l’ambiente e, per questo motivo, è di fondamentale importanza che siano utilizzati e maneggiati solo da personale altamente qualificato.

Il patentino, oltre che un obbligo normativo, è una grande opportunità per chi come te opera nel settore dell’idraulica. Conseguendolo, garantisci infatti la tua professionalità a clienti e fornitori. E non solo.

In possesso del patentino, puoi estendere la tua attività su tutto il territorio europeo poiché si tratta di un titolo valido in Europa grazie ai principi del mutuo riconoscimento dei titoli e di libera circolazione di lavoratori, cittadini e merci.

Grazie al percorso formativo che dovrai seguire per ottenere il patentino, la qualità delle tue installazioni sarà sicuramente superiore. Gli apparecchi refrigeranti porteranno risultati migliori e minori consumi energetici e questo non potrà non avere come conseguenza la massima soddisfazione dei tuoi clienti. 

Per ottenere il patentino, dovrai superare due prove:

 

  • una teorica, consistente in 30 domande a cui rispondere nell’arco di 1 ora e 30 minuti.
  • una pratica, che verte sulle principali mansioni di un frigorista (verifica dei parametri di regolare funzionamento dell’impianto, realizzazione di una tubazione, operazione di carico-vuoto del refrigerante e recupero dello stesso).

I tecnici idraulici e le certificazioni f gas

La certificazione di impresa

 

Oltre al patentino, come detto in precedenza, esiste la certificazione di impresa, fondamentale per attestare la precisione degli strumenti adoperati e le corrette procedure utilizzate per gestire i gas fluorurati. Viene rilasciata da un Organismo di Certificazione Accreditato e ha durata di 5 anni. 

Nello specifico, possono conseguirla le imprese che:

 

  • impiegano personale certificato in numero adeguato per gestire il volume d’attività oggetto di certificazione (almeno 1 operatore certificato per ogni 200.000 euro di fatturato legato all’attività F-Gas)
  • dimostrano di operare in conformità a quanto previsto nel “Piano della Qualità”, documento aziendale che definisce le informazioni procedurali e organizzative (mezzi, personale, strumenti e attrezzature, manuali, procedure, registrazioni, ecc.) per svolgere le attività considerate.

 

Le aziende hanno poi l’obbligo di iscriversi al “Registro Telematico Nazionale delle Imprese e delle Persone Certificate”, istituito nel 2013 dal Ministero dell’Ambiente. L’iscrizione deve essere successiva alla registrazione delle singole figure professionali appartenenti all’impresa.

Mentre il patentino del frigorista ha conosciuto una grande adesione, la certificazione di impresa fatica a prendere piede tra i tecnici che lavorano con gli f-gas, perché a molti non è chiara l’utilità del doppio attestato.

La causa è dovuta sicuramente a una carente comunicazione da parte delle istituzioni, tuttavia molti piccoli artigiani non “digeriscono” facilmente la spesa superiore ai 1.000 euro necessaria per certificare la propria impresa.

Chi però non la consegue e non completa l’intero percorso, rischia sanzioni fino a 100.000 euro. A parte il pericolo di una multa così salata, ricorda che senza le certificazioni f-gas non puoi accedere a quei lavori che ti permetterebbero un salto di qualità economico e professionale.

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